Tom (Gibson) è proprietario di una compagnia aerea. L'uomo, che è sposato con Kate e ha un figlio che adora, Sean (Brawley Nolte, figlio di Nick), si vede crollare tutto addosso, quando una banda di criminali rapisce suo figlio. Dopo un tentativo fallito da parte dell'Fbi, sarà Tom che scenderà in campo in prima persona. Sulla carta prometteva bene: Gibson in una di quelle parti perbene accese di follia che gli si addicono; la regia di Howard, che ha dato una bella prova nell'action con "Fuoco assassino"; il direttore della fotografia di Kieslowski (Piotr Sobocinski), uno sceneggiatore amato da Scorsese (Richard Price), un soggetto ispirato a un solido thriller del '56 con Glenn Ford ("Il ricatto più vile"). Uno per uno, nessuno di questi elementi delude; ma, tutti insieme, non si coagulano. L'alternanza tra tensione e tempi morti sembra combinata un po' a casaccio, le motivazioni di certi personaggi finiscono per parere oscure (o troppo semplicistiche), quelle di altri banali (il poliziotto nero)....